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Sanatoria solo per gli immigrati. Gli italiani possono aspettare
Quella che nel gergo comune viene chiamata “sanatoria”, e che nella norma si definisce “regolarizzazione”, di per sé è destinata a produrre benefici effetti, sia sul fronte dell’emersione del lavoro irregolare, sia sul piano sociale, perché consente a tanti lavoratori immigrati di affrancarsi dalla loro precedente condizione di sfruttamento, e di totale assenza di tutele sociali e sul luogo di lavoro, ma consente anche al datore di lavoro, nel caso di efficace emersione, una sorta di “condono” sulla pregressa condotta e sulle conseguenze penali della stessa.
Da parte CIFA, però, se da un lato si accoglie positivamente la regolarizzazione, che compensa l'inasprimento delle sanzioni in materia,dall’altro si evidenzia l’assoluta parzialità del provvedimento.
“Il fatto positivo è che migliaia di lavoratori immigrati che lavorano irregolarmente nel nostro Paese si regolarizzeranno grazie alla sanatoria, con buona pace delle entrate contributive – dichiara Roberto Nicoletti, Vice Presidente della Confederazione datoriale CIFA (nella foto) -, ma resta irrisolto il problema, gia' riscontrato nelle precedenti sanatorie, delle false emersioni, tese unicamente a regolarizzare clandestini in assenza di una qualsiasi posizione lavorativa irregolare. Altro aspetto che non condividiamo e' la mancata estensione della regolarizzazione ai lavoratori italiani e comunitari. Se di condono si deveparlare, che tutti abbiano lo stesso trattamento; e se ci si preoccupa della tutela dei lavoratori, perche' discriminare?
Prescindo da considerazioni riguardanti l'opportunita' di un siffatto provvedimento e sulle assunzioni di responsabilità in merito alla attestazione dell’irregolarità del rapporto di lavoro – continua Nicoletti – ma faccio osservare che, se vogliamo continuare a percorrere la strada dei condoni, in un periodo di crisi feroce come quello che stiamo attraversando, sarebbe opportuna una riflessione sulla proponibilita' di un condono in materia fiscale a seguito della riforma dei testi unici delle imposte. Anche in questo caso alla sanatoria dovrannonecessariamente contrapporsi sanzioni piu' severe per gli evasori, ma solo se si riuscira' a semplificare e razionalizzare l' attuale normativa, che presenta dei tratti vessatori e schizofrenici che spesso non consente al contribuente di applicare correttamente le regole".
A cura dell’ufficio Stampa - CIFA
Da parte CIFA, però, se da un lato si accoglie positivamente la regolarizzazione, che compensa l'inasprimento delle sanzioni in materia,dall’altro si evidenzia l’assoluta parzialità del provvedimento.
“Il fatto positivo è che migliaia di lavoratori immigrati che lavorano irregolarmente nel nostro Paese si regolarizzeranno grazie alla sanatoria, con buona pace delle entrate contributive – dichiara Roberto Nicoletti, Vice Presidente della Confederazione datoriale CIFA (nella foto) -, ma resta irrisolto il problema, gia' riscontrato nelle precedenti sanatorie, delle false emersioni, tese unicamente a regolarizzare clandestini in assenza di una qualsiasi posizione lavorativa irregolare. Altro aspetto che non condividiamo e' la mancata estensione della regolarizzazione ai lavoratori italiani e comunitari. Se di condono si deveparlare, che tutti abbiano lo stesso trattamento; e se ci si preoccupa della tutela dei lavoratori, perche' discriminare?
Prescindo da considerazioni riguardanti l'opportunita' di un siffatto provvedimento e sulle assunzioni di responsabilità in merito alla attestazione dell’irregolarità del rapporto di lavoro – continua Nicoletti – ma faccio osservare che, se vogliamo continuare a percorrere la strada dei condoni, in un periodo di crisi feroce come quello che stiamo attraversando, sarebbe opportuna una riflessione sulla proponibilita' di un condono in materia fiscale a seguito della riforma dei testi unici delle imposte. Anche in questo caso alla sanatoria dovrannonecessariamente contrapporsi sanzioni piu' severe per gli evasori, ma solo se si riuscira' a semplificare e razionalizzare l' attuale normativa, che presenta dei tratti vessatori e schizofrenici che spesso non consente al contribuente di applicare correttamente le regole".
A cura dell’ufficio Stampa - CIFA