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 Fedagricoltura Sicilia

Nasce Fedagricoltura Sicilia per rispondere alle sfide dell'agricoltura regionale

Sabato primo aprile, si è costituita Fedagricoltura Sicilia alla cui guida è stato nominato Giancarlo Granata. L'associazione aderisce alla datoriale CIFA Italia guidata da Andrea Cafà. Queste le sue parole: 

Fedagricoltura ha deciso di strutturarsi sul territorio per rispondere alle sollecitazioni e alle istanze provenienti dal mondo agricolo siciliano che sta vivendo una profonda crisi.

All'evento di sabato era presente anche il presidente nazionale della federazione, Massimo Fasciana che ha commentato così:

Siamo partiti da Canicattì e non a caso. Questa cittadina, insieme al suo comprensorio a cavallo fra le provincie di Agrigento e di Caltanissetta, costituisce da sempre un distretto agricolo rilevantissimo per la produzione dell’uva da tavola di circa 22.000 ettari.

Federagricoltura sicilia foto partecipanti

Da sinistra: Alfonso Failla, Massimo Fasciana e Giancarlo Granata

 

Giancarlo Granata ha posto poi l'attenzione sulla crisi per il comparto dell'uva da tavola:

La crisi economica, anche a seguito della situazione politica internazionale, i costi di produzione e di trasporto altissimi, il lungo periodo di siccità, i problemi di mercato dovuti a un netto calo dei consumi impongono il riconoscimento dello stato di crisi per il comparto dell’uva da tavola.

Facciamo appello alle Istituzioni competenti per definire in tempi brevi l’iter procedurale che consenta di riconoscere una serie di aiuti immediati tra i quali, come avvenuto con Decreto cura Italia e Decreto Liquidità, la sospensione delle segnalazioni di incaglio o sofferenza da parte delle banche alla Centrale rischi e la rinegoziazione delle esposizioni bancarie con la garanzia di ISMEA in massimo 25 anni.

Abbiamo diverse proposte, per esempio riconoscere un contributo straordinario integrativo di almeno 25 centesimi al Kg di uva, a causa della crisi di mercato nell’annata 2022, o valorizzare lo scarto dell’uva da tavola non idoneo alla commercializzazione grazie a un prezzo garantito alle cantine per fissare un equo compenso, per avviare campagne di marketing sui media nazionali che esaltino le proprietà organolettiche dell’Uva da Tavola IGP e per attivare aiuti a valere sui fondi PNNR e del PSR al fine di mitigare la crescita esponenziale dei costi di produzione.

Cafà conclude:

Oltre alla crisi che colpisce il comparto dell’uva da tavola canicattinese vi è una crisi generale dell’agricoltura siciliana, a cominciare dal comporto degli ortaggi e delle primizie orticole. Ne siamo dolorosamente consapevoli. Per questo diciamo che occorre avviare un controllo sulle frodi alimentari, promuovere campagne pubblicitarie su scala nazionale che evidenzino la qualità dei nostri prodotti e attivare specifici aiuti a valere sui fondi PNNR e sui fondi UE del PSR. Continueremo ad ascoltare i produttori siciliani e saremo una nuova voce a difesa dei loro legittimi interessi.

 

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