Competenze, Cafà a Economia-Corriere: "Grazie ai Fondi sostenuta la crescita di PMI e lavoratori"
Il lockdown ha posto la sfida di acquisire nuove competenze per gestire il rilancio economico e produttivo del Paese, alle prese con le maggiori esigenze di salvaguardia sanitaria e di un “new normal” organizzativo. L’uso massivo dello smart working e l’esigenza di bilanciare vita-lavoro richiede investimenti su digitalizzazione e nell’innovazione delle imprese, chiamate a sviluppare progetti a medio e a lungo termine scommettendo sulle competenze dei lavoratori.
«Grazie ai Fondi sostenuta la crescita di PMI e lavoratori» Un processo di crescita in cui la formazione aziendale assume un ruolo fondamentale, in particolare quella finanziata che poggia sui fondi interprofessionali come FonARCom, istituito nel 2005 su input della nostra associazione datoriale, che attraverso gli avvisi specifici in questi anni sostiene imprese, lavoratori e manager e finanzia i percorsi formativi che consentono di aggiornare le loro conoscenze e abilità con l’obiettivo di posizionarsi nei contesti economici e saper competere.
Il presidente, Andrea Cafà, ha parlato dell’importanza di investire sulla formazione e adeguarla al cambiamento su L’Economia del Corriere della Sera, sostenendo che «in una prospettiva europea dove bisogna puntare tutto sul digitale e sulla sostenibilità, serve uno Stato che tracci delle politiche a medio-lungo termine, che punti sulla costruzione e sul potenziamento di infrastrutture necessarie e attivi una sinergia tra le imprese, le istituzioni e le persone affermando, quindi, il principio sussidiario delle politiche attive».
Cafà, inoltre, ha evidenziato il ruolo strategico dei fondi interprofessionali che «hanno dimostrato grandi capacità ed efficacia nell'attività di finanziamento della formazione continua e nel supporto rapido alle esigenze delle imprese e dei lavoratori». Occorre dare priorità e spazio agli interventi dei fondi e delle agenzie per il lavoro: «Le parti sociali - spiega Cafà - possono dare un'accelerazione che porti a un dialogo tra il mondo dell'istruzione e della formazione e le imprese, le regioni, i fondi interprofessionali, la società civile».