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ITALIA E FRANCIA RESTIE ALL'USO DELLE ENERGIE RINNOVABILI

siano profondamente sentite soprattutto dai giovani che pur non riuscendo a prendere posto il sala si sono seduti per terra, sulla piazza e hanno seguito dal maxischermo la discussione tra Stephan Faris e Serge Enderlin.  I due giornalisti, autori di libri d'inchiesta sulla crisi petrolifera e il cambiamento climatico, hanno avuto come mediatore un altro giornalista, Romeo Bassoli. I due autori hanno accompagnato gli spettatori in un viaggio alla scoperta delle situazioni planetarie che meglio descrivono l'emergenza energetica e le conseguenze del cambiamento del clima: dalla Cina alla Groenlandia, dall'Alberta al Darfur .
"La diminuzione del costo del petrolio che si sta verificando in questi giorni – ha esordito Enderlin – ci costringe a ripensare tutto il sistema, tuttavia non si deve essere così ottimisti, perché è molto probabile che la quotazione cresca nuovamente". Entrambi i giornalisti sono concordi nel dire che ciò che manca ancora è una volontà politica di risoluzione del problema e che spesso i governi evitano di indagare quale sia il pensiero della popolazione. "Per capire e per intervenire in modo incisivo – ha detto Faris – bisogna incontrare la gente, scoprire come vive e sensibilizzarla, questa è la dimostrazione di come queste tematiche siano anche profondamente sociali oltre che ambientali. L'Occidente ha sempre pensato di avere una sorta di diritto esclusivo al benessere, oggi ci si deve rendere conto che non può più essere così, abbiamo bisogno del resto del mondo".
"In Europa si è diffusa una certa consapevolezza e ci sono Stati che stanno già facendo molto in questa direzione, basti pensare alla Danimarca -  ha affermato Enderlin, a proposito delle energie rinnovabili - dove un quarto dell'energia consumata proviene da impianti eolici, tuttavia non tutti i Paesi europei hanno avviato politiche energetiche significative, l'Italia e la Francia ad esempio sono profondamente miopi".


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