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IL RAPPORTO DEL CNEL SUL LAVORO CHE CAMBIA

e si approfondiscono i fenomeni più importanti dell'ultimo ventennio (evoluzione della mobilità e crescita dell'immigrazione). - Cambiamento e conferme nel lavoro italiano: molti cambiamenti sono causati da vari fattori: prolungamento della durata della vita, rallentamento delle nascite, trasformazione dell'Italia da paese di emigrazione a paese di immigrazione, ripresa delle migrazioni interne dal Sud al Centro-Nord; - Offerta di lavoro e occupazione femminile: la partecipazione delle donne al lavoro è ancora la più bassa dell'Unione Europea; poco diffuso è il part-time; frequente è l'abbandono del lavoro da parte delle madri; la reale penalizzazione retributiva non differisce da quella media europea e dipende in gran parte da un effetto di discriminazione. - Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: la situazione italiana presenta un grave deficit di conoscenza riguardante soprattutto i fattori di rischio da cui hanno origine patologie correlate all'attività lavorativa, ed i raffronti internazionali confermano che l'Italia sembra incapace di abbattere la frequenza di eventi infortunistici, specie quelli più gravi e mortali. - Lavoro minorile: il tema è affrontato in una prospettiva nazionale e internazionale; sono passate in rassegna leggi e convenzioni che regolano la posizione dei minori che lavorano, nonché definizioni e metodologie che in sede internazionale sono state offerte per giungere ad una quantificazione del fenomeno su scala globale; sono messi in luce gli aspetti che legano lavoro minorile e povertà; è avanzata, infine, la proposta di realizzare un Sistema informativo statistico del lavoro minorile per valutare le politiche da realizzare e programmare interventi mirati. (Governo.it)
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