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TRASPORTI: LA RIFORMA DEL DIRITTO DI SCIOPERO

principale della riforma del diritto di sciopero nel settore dei trasporti approvato dal Consiglio dei Ministri del 27 febbraio scorso.

Il disegno di legge intende avviare un sistema di relazioni nel settore del lavoro basato su libertà e responsabilità.

I punti salienti del provvedimento:
- proclamazione dello sciopero e referendum preventivo;
- sistema delle sanzioni;
- possibilità della revoca;
- sciopero virtuale;
- riforma della commissione di garanzia.

Per quanto riguarda ''la proclamazione dello sciopero nel settore del trasporto, è necessario
che le organizzazioni che indicono lo sciopero abbiano la rappresentanza di almeno la metà dei lavoratori. In alternativa, se le sigle rappresentano almeno il 20% serve un referendum preventivo nel quale è necessario ottenere almeno il 30% di consensi. ''La soglia del 20% non va pensata per una sola organizzazione'' ha affermato il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. ''Le grandi organizzazioni da sole e quelle più piccole combinate insieme sono certamente in grado di raggiungere la soglia del 50% necessaria per indire uno sciopero senza referendum" ha aggiunto il ministro.

Per quanto riguarda la revoca degli scioperi - sempre nel settore dei trasporti dovrà essere comunicata con congruo anticipo "per evitare che il solo effetto annuncio possa portare disagi ai cittadini" ha dichiarato il ministro Sacconi.

Relativamente allo sciopero virtuale "sarà disciplinato dalla contrattazione perchè potrà essere effettuato in varie modalità, con o senza la trattenuta dal salario'' ha affermato il ministro aggiungendo che ''in questo caso deve esserci un danno anche per la controparte, più che proporzionato alla rinuncia dei lavoratori''. La protesta virtuale, ha aggiunto Sacconi, per esempio si potrà fare con una fascia al braccio, comunque, ha ribadito, ''saranno le parti a disciplinarlo''.

Per quanto riguarda le sanzioni, incorrono in sanzioni amministrative, oltre al carattere penale che già è previsto, i lavoratori di qualunque categoria che bloccano strade, autostrade, porti, e quindi ostacolano la libera circolazione. Nel provvedimento, c'è solo una norma di carattere generale che si rivolge a tutti i servizi pubblici essenziali: le sanzioni. La responsabilità di comminare sanzioni passa dal datore di lavoro alla Commissione di garanzia e la riscossione viene affidata ad Equitalia.

A proposito della Commissione di garanzia: il disegno di legge delega ne riduce i componenti da 9 a 5 componenti. Nuovi poteri e nuovo nome alla Commissione di garanzia degli scioperi nei servizi pubblici che diventa "Commissione per le relazioni di lavoro" ed avrà anche un ruolo di intervento preventivo degli scioperi attraverso attività di conciliazione e arbitrato.

''La commissione per le relazioni di lavoro - ha spiegato Sacconi - cercherà di prevenire il formarsi del conflitto attraverso attività di conciliazione e arbitrato''. (R. Rega - Governo.it)

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