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NEW MEDIA: SFIDE ED OPPORTUNITA' DI SVILUPPO. In Italia si moltiplicano le Web Tv, mentre la penetrazione dell’IPTV rimane inferiore alle attese

per valorizzare le nuove forme di distribuzione dei contenuti, quali Web TV, Mobile Tv e IPTV (Internet Protocol Television). Lo studio si basa su informazioni raccolte tramite interviste a operatori tlc  e di aziende del settore media e broadcaster, cui è seguita una profonda analisi dei dati di mercato e delle best practice italiane ed internazionali. 

Lo studio mostra che negli ultimi anni la Web TV si è affermata quale piattaforma alternativa per veicolare contenuti video. In particolare, nel 2008 si è assistito ad una vera e propria esplosione della trasmissione di contenuti video sul web: in Italia il numero delle Web TV è aumentato del 33% rispetto al 2007, con 364 operatori che gestiscono 633 canali Web. Nei prossimi anni si prevede uno sviluppo continuo di questo canale e della qualità dei contenuti forniti, favorito dall’aumento del tempo medio passato davanti al computer e dall’ampiezza del target potenziale. Essendo un mercato emergente, comunque restano diverse criticità che le aziende del settore devono risolvere, come ad es. migliorare la capacità di monetizzare i contenuti, controllare l’impatto della pirateria e/o introdurre tecnologie in grado di garantire il Quality of Service.  

Rispetto alla Web TV, rimane basso invece il livello di penetrazione della IPTV: in Italia gli utenti ammontano a circa 600.000, contro i circa 5 milioni di Sky e Mediaset Premium. Il basso livello di penetrazione della IPTV, rispetto ad altri paesi è da attribuire alla scarsa percezione dei vantaggi e delle caratteristiche differenzianti rispetto ad altri media più tradizionali, quali le televisioni generaliste in chiaro e i canali satellitari. L'insufficiente numero di abbonati al servizio causa inoltre una bassa redditività e quindi la difficoltà ad approvvigionarsi di contenuti pregiati in un mercato sempre più competitivo. 

La crescita del Mobile Internet, che in Europa ha una penetrazione media del 12%, con una punta del 15% registrata nel Regno Unito, seguita dal 14% dell’Italia, impatta invece in modo del tutto marginale la fruizione in mobilità di contenuti video. In generale, a livello europeo, la penetrazione del Mobile Video rimane ancora bassa rispetto al totale del parco utenti mobili: solo il 29% dei fruitori di Mobile Internet è anche un consumatore di Mobile Video. In Italia la penetrazione dei consumatori di mobile video è di solo il 4% del totale utenti mobili, e con un numero molto limitato di accessi: solo 10 al mese. 

Gli utenti italiani sono invece più propensi verso l'utilizzo di terminali mobili per la connessione a siti di Social Networking, con un 41% di utenti che usano il cellulare per connettersi a Community, a fronte di una media europea del 30%. 

L'Executive di Ernst & Young, Jean-Pierre Fabre Bruot, ha dichiarato che Internet si sta progressivamente affermando come opportunità di sviluppo per le aziende del settore media e diventa quindi di fondamentale importanza comprendere e sfruttare le tendenze in atto, anche nell’ottica di individuare nuovi canali per contrastare la generale diminuzione degli investimenti pubblicitari sui tradizionali mezzi di comunicazione, inoltre in un periodo di difficoltà economica come quello attuale, Internet rimane l’unico media a mantenere una crescita positiva della raccolta pubblicitaria. 

Dall’indagine Ernst & Young emergono infine, a proposito alle importanti evoluzioni del ruolo degli UGC (User Generated Content), dei contenuti video, e delle strategie di distribuzione, tre macro-tendenze:

-a maggior parte dei video prodotti dagli utenti sono di livello amatoriale o sono sprovvisti dei diritti d’uso, quindi, difficilmente utilizzabili per veicolare messaggi pubblicitari. Su YouTube, ad esempio, circa il 40% dei video pubblicati non dispone dei diritti d’uso da parte degli utenti che li "postano", e non possono quindi ospitare advertisement.

-per mantenere ed aumentare lo sviluppo è importantissimo che i diversi player modifichino le loro politiche commerciali: una diversa formulazione del pricing dei contenuti, con un maggiore risk sharing da parte dei content provider, rappresenta oggi la principale richiesta da parte dei content distributor.

-è in atto un’evoluzione dei tradizionali modelli di fruizione dei contenuti, che vedono nettamente separati Sofa Tv e Desk Tv, con una probabile convergenza nel medio termine tra Web Tv e IPTV.


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