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Stop all'autoriconoscimento in regime di monopolio sindacale
“L’affermazione formulata da un dirigente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, secondo cui i sindacati e le associazioni datoriali diversi dal sistema Confindustria-Cgil, Cisl, Uil praticano con la stipula dei loro CCNL il ‘dumping sociale’ costituisce non solo un’affermazione infondata in fatto e in diritto, ma anche una grave violazione del principio-precetto di libertà e di pluralismo sindacale sancito dal comma 1 dell’art. 39 della Costituzione”.
Il presidente ha, inoltre, annunciato l’eventuale promozione di azioni legali a tutela dell’immagine e dell’onorabilità dell’associazione datoriale che presiede e ha affidato al centro studi Incontra (Innovazione, Contrattazione, Partecipazione), presieduto dal giuslavorista Maurizio Ballistreri, l’incarico di predisporre un testo di legge di iniziativa popolare per il salario minimo garantito e l’attuazione dei commi 2, 3 e 4 dell’art. 39 della Costituzione, in materia di efficacia generale dei contratti e criteri certi sulla rappresentatività.
Il presidente di CIFA ritiene necessario e urgente – attraverso una richiesta congiunta da parte di tutte le associazioni datoriali e dei sindacati dei lavoratori - un incontro con il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, per rappresentare l’insostenibilità di un sistema corporativistico di fatto che legittima e perpetua, con il sostegno inaccettabile di organismi pubblici, l’autoriconoscimento ormai anacronistico di alcune sigle.
"Grave che ci accusino di #dumping sociale", anche su @Economy_Mag la nostra posizione dopo la nota di @INL_gov nelle parole di @andrea_cafa #ccnl #pluralismo #art39 https://t.co/4IHCSPDcYC
— CifaItalia (@CifaItalia) 22 giugno 2018
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