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Stime UE su ripresa economica Italia, calo disoccupazione, criticità del sistema bancario. La CIFA: maggiore attenzione a PMI

Ma nel balletto delle cifre e dei dati statistici, quello che conta è la fotografia della situazione reale delle imprese e dei mercati, dei consumi delle famiglie e del grado di stabilità istituzionale.

E nel quadro delle criticità, il sistema bancario italiano non gode certo di buona salute: secondo le ultime elaborazioni della CGIA diffuse oggi (fonte: ANSA), si evince che l’entità delle sofferenze bancarie è attribuibile in buona percentuale ai grandi gruppi industriali.

Che generano l’attuale distorsione di rendere difficile praticamente a tutte le realtà produttive medie e piccole, di accedere al credito per esigenze legate alla produzione ed agli investimenti.

Come dire: siccome le banche italiane hanno aperto nel passato – con discutibile disinvoltura in taluni casi - le borse ai grandi gruppi industriali, che oggi stentano ad onorare gli impegni ed i rientri, oggi (ma questo accade ormai da diverso tempo) piangono tutti in modo indiscriminato: richieste di garanzie patrimoniali che superano di due zeri gli importi dei crediti richiesti, investimenti ridotti al lumicino, possibili solo alle grandi imprese che dispongono di liquidità estera, ma che hanno perso l’”italianità” del capitale di rischio.

“L’attuale situazione economica e sociale del nostro Paese – commenta Andrea Cafà, presidente CIFA – è anche il risultato di provvedimenti e politiche da parte delle istituzioni che non hanno mai avuto una prospettiva di lungo termine. La riforma del lavoro, che ha portato maggiore flessibilità e migliore dinamicità tra domanda ed offerta, solo nel tempo potrà portare risultati apprezzabili, soprattutto ai piccoli. Oggi possiamo solo dire di avere imboccato una strada, le sensazioni sono buone, vedremo”.

“I piccoli imprenditori – prosegue Cafà - hanno bisogno di misure ed interventi che migliorano le condizioni “di sistema”  per fare impresa in Italia: dalla riforma del lavoro agli strumenti di sostegno agli investimenti, ma che tutto avvenga in un quadro di reale e costante confronto sulle singole priorità con le diverse Istituzioni, con la lungimiranza di guardare al sistema produttivo che genera ricchezza: le micro e piccole imprese”.

Ufficio Stampa – CifaItalia

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