Vuoi informazioni aggiuntive o ricevere assistenza?
Apri un ticket ed un nostro operatore ti risponderà nel più breve tempo possibile.

Federcoordinatori, Convegno sulla Sicurezza: Accordi Stato Regioni. Attori e Ruoli



Il dott. Andrea Cafà, Presidente CIFA e FonARCom, ha introdotto i lavori sintetizzandone gli obiettivi: far parlare tra loro le istituzioni, i formatori, i fruitori e le associazioni al fine di creare una vera cultura della sicurezza.

In seguito il dott. Lorenzo Fantini, della direzione generale per la tutela delle condizioni di lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha messo in luce l’importanza della formazione dei lavoratori, dirigenti e preposti affinché tutti gli attori interessati siano sicuri nei luoghi di lavoro. L’Accordo del 21 dicembre fa riferimento in modo specifico alla qualifica dei formatori e alla loro effettiva capacità di formare i lavoratori e i dirigenti. Per questo motivo si sono attivati gli Enti paritetici (datoriali - sindacali) che, pur prestando libera consulenza, in realtà svolgono effettivamente il compito previsto all’Accordo in materia di formazione alla sicurezza. Si potrebbe dire che in qualche caso vadano anche al di là della normativa, che prevede un progetto formativo certificato, l’elenco dei docenti e le firme dei partecipanti, e compiano delle verifiche sul campo in merito all’apprendimento dei lavoratori, dei dirigenti, dei preposti. In realtà, come ha evidenziato il dott. Fantini, l’Accordo in modo sorprendente non prevede questa azione, facendo sì che sia più importante il progetto con i suoi documenti scritti, i requisiti minimi e considerati efficaci, piuttosto che il reale apprendimento degli attori coinvolti.

Perciò, come ha evidenziato il dott. Pietro La Spisa, responsabile prevenzione di Inail Sicilia, occorre sottolineare l’importanza della verifica che, sia pur non obbligatoria, garantisce i risultati sperati: la sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro. Il risparmio è piuttosto evidente, sia in termini di produttività che di annullamento dei costi per spese mediche, giudiziarie, formazione dei sostituti, ecc. In sostanza, un ambiente sano e sicuro conviene a tutti, oltre che essere moralmente auspicabile. Da queste considerazioni emerge che non c’è ancora una reale consapevolezza riguardo al lavoro inteso come ambiente sano - sicuro e insiemeproduttivo. A fronte di una riduzione dei morti e degli infortuni (datiInail 2009-2010), aumentano le malattie professionali, mentre la crisi preoccupa anche perché il bisogno di lavoro porta moltissime persone a lavorare in qualunque condizione, anche a rischio della propria vita.

L’ingegner Fabrizio Lovato, Presidente Nazionale Federcoordinatori, ha così insistito sulla sicurezza e soprattutto sul fatto che essa non sia mai separata dal processo produttivo, ovvero che non venga considerata come un intralcio ai ritmi del lavoro. “Riprogettare la formazione – ha osservato – vuol dire rivedere anche i processi aziendali”. Da qui l’importanza del formatore che in qualche modo deve mediare tra le esigenze degli uni e degli altri. “Egli dà tranquillità al datore di lavoro e al dipendente”.

Gli organi paritetici (datoriali-sindacali) forniscono proprio una consulenza formativa e, non avendo compiti di vigilanza e controllo, come le ASL e gli Ispettorati del Lavoro, possono aiutare l’impresa a correggere comportamenti sbagliati, senza per questo infliggere sanzioni. Sono organismi liberi, ma che svolgono un ruolo importante per garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questi corsi ovviamente hanno un costo ed il Fondo per la formazione sulla sicurezza può offrire degli strumenti finanziari adeguati ad ogni esigenza, come ha spiegato il dott. Mario Moioli, Coordinatore Nazionale Promozione e Sviluppo FonARCom. Il Fondo si pone alservizio delle imprese, sia per la qualificazione e l’aggiornamento professionale che per la formazione continua dei dipendenti e dirigenti di qualunque settore. Si tratta del 4° Fondo italiano per numero di aziende aderenti, più di 60.000, per un totale di oltre 420.000 lavoratori.

Guglielmo Masetti Zannini

Cifa Italia Logo