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IL NUOVO CODICE AGRICOLO: "RIORDINO DELLE NORMATIVE SULL'ATTIVITA' AGRICOLA"

rendendo fruibile a tutti una materia per ora dispersa tra il Codice Civile, le leggi speciali emanate nel corso di quarant’anni e in alcuni commi di leggi finanziarie.
"Il Codice si propone d’essere una sorta di manuale tascabile per i contadini, facilmente consultabile, snello e scritto con un linguaggio comprensibile: una vera e propria rivoluzione”, ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, presentando il codice dopo la prima approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dell'11 dicembre scorso nel corso della conferenza Stampa a Palazzo Chigi.
Tra le materie trattate: integrazioni al codice civile in materia di definizione di imprenditore agricolo, le relative qualifiche soggettive e le attività: imprenditori professionali, società agricole, agevolazioni, imprenditori giovani, attività agrituristica e di ospitalità lungo le vie dedicate ai prodotti tipici, impresa ittica, attività selvicolturali, vendita al dettaglio, vendita agricola telematica; disciplina del territorio e della proprietà terriera; contratti agrari.
Il codice agricolo - che si prevede possa essere operativo entro febbraio prossimo - è frutto della collaborazione del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali con il Ministero della semplificazione ed è stato coordinato con la Presidenza del Consiglio.
L'intero impianto legislativo dell’agricoltura italiana è un ambito in cui il legislatore è intervenuto "praticamente in ogni decennio": la prelazione agraria negli anni Sessanta, usucapione speciale negli anni Settanta, legge sull’affitto dei fondi rustici e dei contratti agrari negli anni Ottanta, e nel 2001 le leggi di orientamento in agricoltura.
Questo strumento normativo rispecchia dunque l’evoluzione subita negli ultimi anni dal sistema e dall’attività d’impresa agricola, e punta a facilitare l’accesso e la consultabilità di norme al servizio dello sviluppo della risorsa agricoltura, un settore oggi più che mai capace di attrarre investimenti ed iniziative anche e soprattutto fra i giovani.
"Scopo della semplificazione normativa è di rendere prevedibile ai destinatari le conseguenze delle loro condotte, come accade già nella vicina Francia con risultati evidenti e tangibili in termini di efficienza amministrativa e, quindi, di facilità del fare impresa”, ha sottolineato il Ministro.
Per la stesura del Codice sono state eliminate le leggi “fotocopia” ed è stata fatta chiarezza di tutti i contrasti giurisprudenziali finora emersi, anche alla luce delle sentenze abrogative della Corte costituzionale. Il Codice non comprende né norme di regolamenti comunitari né norme statali di competenza regionale. In qualche caso, per rendere il complesso di leggi omogeneo e chiaro, è stato necessario introdurre nuove norme, tanto nel Decreto che nel DPR di attuazione. (Ministero delle politiche agricole - Antonella Bellino)

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