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Ecofin, riforme per la crescita. La CIFA: dal Governo subito segnali per le Imprese

 

Mentre il nostro Ministro Padoan conferma per l'Italia l'impegno di tutto l'esecutivo a proseguire sulla strada delle riforme strutturali, ribadendo che è la sola strada che nel lungo periodo fa ripartire la crescita economica, si accende il dibattito sul tema delle azioni concrete di governo per stimolare la crescita: alla visione necessariamente ottimistica di Padoan si aggiungono le considerazioni di Visco (Bankitalia), molto più prudenti, che si limitano a confermare che le recenti misure della BCE hanno solo fermato la recessione, ma sostanzialmente non forniranno un reale sostegno agli investimenti ed alla crescita a breve.

Come dire: per iniziare a curare una ferita abbiamo prima tamponato l'emorragia. Ma in che tempi la cura avrà effetti reali, non è dato sapere, ma di certo non saranno tempi brevi.

E mentre le ricette da "alta finanza" per la crescita economica proliferano al vertice milanese, il premier Renzi dalle piazze del Sud ammette che ancora l'economia non riparte, e che occorre ancora più impegno dei singoli per sostenere la ripartenza dell'economia nazionale.

"Le dichiarazioni di Padoan e quelle di Renzi, a proposito della crescita economica, non sono sufficienti - dichiara Andrea Cafà, Presidente della Confederazione CIFA -, bisogna agire da subito sul taglio netto del cuneo fiscale, abbassando prioritariamente il costo del lavoro.  Le Imprese attendono risposte nel breve termine, sicuramente molto prima dei mille giorni che l'agenda di governo ha fissato per attuare misure per la crescita".

"Il Paese ha i numeri per ripartire, ma ha bisogno di un clima positivo - continua Cafà - ed apprezzo lo sforzo di Renzi nel diffondere ottimismo e buoni propositi, ma servono subito risposte per ricreare un clima di fiducia tra gli imprenditori e investitori. Vorrei ricordare a tutto il Governo che il costo del lavoro si può abbassare negli stessi tempi con cui è stato varato il bonus 80 euro: non occorre attendere il completamento della riforma del mercato del lavoro per abbassare il peso degli oneri salariali, e neanche incassare il consenso delle parti sociali, che già esiste: basta un decreto che dia effetti immediati agli imprenditori".

Il risultato immediato di un provvedimento di urgenza che però serva a ridurre strutturalmente il costo del lavoro, anticipando i tempi della riforma lavoro complessiva, secondo la Confederazione CIFA, avrebbe effetti immediati sull'economia reale, poichè da un lato permette agli imprenditori di mantenere l'occupazione, e dall'altro darebbe nuove risorse agli imprenditori, per stimolare gli investimenti privati che dal vertice Ecofin sono auspicati.

a cura dell'Ufficio Stampa - CifaItalia

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