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“Decreto del fare” ed aumento IVA, la CIFA: servono altre risposte alla crisi dell’economia reale

 I provvedimenti conseguenti, quale il decreto legge “del fare”, non sono in grado di restituire al sistema economico i segnali di una poderosa inversione di rotta, per quanto riguarda l’occupazione ed il rilancio della nostra economia, ma sono comunque risposte concrete in materia di credito alle imprese, rateizzazione dei debiti, taglio dei costi, semplificazione.

 

“Stiamo arrivando ad una situazione drammatica di non ritorno – commenta Roberto Nicoletti, Vicepresidente Confederale CIFA - che cancellerà le residue speranze dei tanti imprenditori che fino ad oggi hanno tenuto la rotta nella tempesta della crisi: un ulteriore aumento dell’IVA mortificherà ogni tentativo di rilancio dei consumi, se non si contrapporranno misure strutturali per consolidare l’occupazione e sostenere il reddito delle famiglie. Tra le soluzioni che proponiamo come Confederazione da diverso tempo, vi è quella di intervenire definitivamente sul mercato del lavoro, favorendo la flessibilità in entrata, incentivando la contrattazione aziendale, e riducendo in misura consistente l’incidenza del costo del lavoro. Inoltre, bisogna pensare a garantire e sostenere l’accesso al credito delle piccole imprese, tutelare e valorizzare le produzioni nazionali, insomma prendere provvedimenti per il rilancio della competitività, che è ciò di cui gli imprenditori hanno bisogno.”

Nel frattempo le imprese continuano a chiudere i battenti ad un ritmo crescente, che l'ormai prossimo aumento dell’aliquota ordinaria IVA, oggi tema principale del dibattito confuso e contraddittorio tra vari esponenti politici e ministri della stessa compagine di governo, non potrà che fare aumentare drammaticamente.

“L’esecutivo attuale avrebbe in teoria le carte in regola per andare oltre questo decreto: la maggioranza trasversale che lo sostiene potrebbe infatti diventare un punto di forza per affrontare strutturalmente, e con l’accordo di tutte le parti politiche, i problemi che assillano da tempo il nostro sistema economico, ma occorre dare segnali decisivi che producano effetti immediati nei prossimi sei mesi. La nostra Confederazione  - prosegue Nicoletti - ha già avuto occasione di segnalare le emergenze ed i temi di intervento, ma fino ad oggi rileviamo anche provvedimenti contradditori che penalizzano – come nel caso recente delle coperture alla cassa in deroga con le risorse destinate alla formazione professionale – tutto il sistema produttivo. Prendere tempo con interventi palliativi produce aggravamento della situazione attuale, occorre fare presto perché le imprese stanno morendo ed il sistema produttivo del nostro paese arretra inesorabilmente, con il rischio di rimanere indietro nella competizione globale con le economie degli altri paesi”.

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